Fin dai tempi antichi, i capelli femminili hanno sempre avuto una certa importanza, essi hanno incorniciano il volto delle donne donandogli grande femminilità e bellezza, ma mai come nel periodo Vittoriano i capelli, furono oggetto di una tale adorazione.
In una società molto puritana dove il corpo (soprattutto quello delle donne) doveva essere sempre coperto, il viso e i capelli divennero le uniche parti ben visibili e quindi trattate e ammirate con particolare attenzione, tanto è che si aveva una sorta di “linguaggio dei capelli” che indicava tratti della personalità della donna; capelli mossi indicavano una donna molto dolce, capelli folti, lunghi e forti erano segno di una donna molto passionale.
Le donne vittoriane non tagliavano mai i loro capelli, al massimo li spuntavano quando avevano le punte troppo rovinate, ma questo era tutto; all’epoca, i capelli lunghi erano una caratteristica di grande femminilità, ma anche di una certa condizione economica che gli consentiva alla donna di avere abbastanza tempo libero da prendersene cura.
Le bambine erano solite portare i capelli sciolti o al massimo parzialmente raccolti con un fiocco; ma arrivati a 15-16 anni, avveniva un’importante rito di passaggio, dove iniziavano a portare i capelli completamente raccolti perché ormai erano diventate giovani donne e per una donna non era affatto ben visto esibire i capelli sciolti in pubblico.
Le donne delle classi basse, date le condizioni di scarsa igiene e il bisogno di lavorare, trovavano poco pratico avere lunghi capelli, che comunque avrebbero dovuto coprire, quindi li mantenevano corti o a volte le lasciavano crescere per venderli nel momento del bisogno, data la grande richiesta di posticci.
Cura dei capelli:
Ogni donna aveva i propri metodi per prendersi cura dei propri capelli, spesso attingevano a ricette trovate nelle riviste, nei libri o tramandate da madre a figlia.
In linea di massima, le donne pulivano i lunghi capelli ogni giorno (mattina e sera) pettinandoli in modo di togliere lo sporco accumulato e in seguito spazzolandoli per renderli brillanti e morbidi. Quando i capelli erano molto sporchi, si facevano un lavaggio con acqua tiepida o acqua e sapone; alcune ricette come quella famosa della principessa Sissi, raccomandava di lavare i capelli con tuorlo d’uovo e cognac.
La frequenza di lavaggio dipendeva dal tipo di capelli, mentre i capelli secchi non venivano lavati quasi mai, quelli normali erano lavati ogni 8 giorni, e per quelli grassi, il consiglio era di spargere un po’ di polvere realizzata con iris di Firenze e radice di giaggiolo sul cuoio capelluto e le lunghezze che avrebbero assorbito il grasso in eccesso per essere il giorno dopo spazzolati via.
Ma se i nostri capelli oggi si danneggiano con piastre, phon e arricciacapelli; all’epoca si rovinavano con tutte le torsioni, messa in piega strettissima, arricciamenti, ecc che prevedevano i diversi stili; per correre ai ripari, esisteva tutta una serie di pomate; quelle realizzate con grasso di orso furono molto popolare, ma la difficoltà di reperire la materia prima fecce la fortuna delle lozioni vegetali a base di olio di cocco, di palme e di ulivo.
I riccioli e le onde furono molto usati; a partire dagli anni sessanta, furono realizzati con dei bigodini metallici messi la sera e tolti al mattino, oppure con dei ferri che venivano riscaldati direttamente sul fuoco e poi messi sui capelli provocando non pochi danni; questo finche nel 1872 l’acconciatore Marcel Grateau brevettò il suo ferro caldo arricciacapelli, fatto di pinze pesanti con superfici interne arrotondate, in cui uno dei bracci aveva una sezione convessa circolare e l’altra una concava, prendendo perfettamente la ciocca e riscaldandola per assumere la forma desiderata, un po’ come i nostri arricciacapelli, questa invenzione è stata un grande successo e permesse di sviluppare nuove acconciature.
I posticci, sono stati usati con grande fortuna soprattutto durante gli anni 70 e 80 dell’800; essi potevano provenire come abbiamo visto da ragazze che trovandosi in difficoltà economiche li tagliavano e li vendevano, o potevano essere raccolti dalla spazzola e messi in appositi contenitori chiamati “hair tidy” per poi essere sistemati; quest’ultimo metodo, oltre che molto economico, permetteva di avere dei posticci del colore esatto della capigliatura.
Acconciature:
La donna per le sue acconciature doveva avere una spazzola, diversi pettini, un ferro arricciacapelli, dei posticci, pomate e diverse decorazioni.
1830: i capelli di solito divisi centralmente erano raccolti nella parte superiore della testa, una parte era intrecciata mentre all’altra gli si applicava una curiosa torsione; oppure potevano essere raccolti in una crocchia.
1840: l’acconciatura era molto piatta e vicina alla testa, i capelli ora si raccolgono nella parte posteriore, mentre nella parte anteriore, i capelli erano tenuti spesso lisci, in trecce o in boccoli per coprire completamente le orecchie.
1850: le crinoline cominciano ad assumere grandi proporzioni, per compensarle, le donne imbottiscono l’acconciatura ai lati formando delle ali o dei rotoli.
1860: le gonne divennero più piatte nella parte anteriore e più gonfie dietro e le acconciature le imitarono appiattendosi ai lati, mettendo in mostra le orecchie, che da tempo erano nascoste, e diventavano sempre più piene nella parte posteriore. I capelli erano intrecciati in rotoli di grandi dimensioni, pettinati all’indietro in uno chignon o raccolti in una retina per capelli.
1870: con l’arrivo della tournure, che snelliva la figura, anche le acconciature vennero modificate, diventando sempre più alte e complesse; i capelli erano tirati all’indietro e poi lasciati cadere in una fontana di riccioli, rotoli o trecce, rendendo così necessario un maggiore uso di posticci che spesso erano pre-ormati e poi aggiunti a pettini decorativi che potevano essere facilmente applicati. Completavano queste acconciature piccoli cappelli calati sulla fronte.
1880: compare l’acconciatura alla “Pompadour”, che consisteva in un aumento di capelli verso l’alto nella parte centrale, lasciando cadere dei lunghi riccioli ai lati, mentre nella parte anteriore compariva la frangetta, che a volte, per evitare di dover tagliare i capelli, era solo un posticcio.
1890 – 1900: i capelli venivano volumizzati grazie ai posticci, raccolti sulla sommità della testa in uno chignon, ma più cotonati e lenti; questo sarà lo stile caratteristico delle Gibson girls.
Ogni acconciatura era accompagnata, a seconda dei gusti e dell’età, da tutta una serie di accessori come pettini decorativi, piume, gioielli, fiori freschi, nastri, perle, ecc.
Come abbiamo visto, per le donne vittoriane, i capelli erano una questione di massima serietà, in essi mettevano tutto il loro impegno e la loro creatività; erano come una tela bianca dove poter esprimersi, in una società dove la loro voce non era affatto ascoltata.
Ana Muraca
Sitografia:
- http://www.whizzpast.com/victorian-hairstyles-a-short-history-in-photos/
- http://thehistoryofthehairsworld.com/hair_19th_century.html
- https://mimimatthews.com/2016/03/13/a-victorian-ladys-guide-to-hairdressing-2/
- https://mimimatthews.com/2016/02/01/a-victorian-ladys-guide-to-hair-care-2/
- http://mashable.com/2015/08/25/victorian-long-hair/
- https://bellatory.com/fashion-industry/Beautiful-Victorian-Hairstyles
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